Come proporre un libro a una casa editrice: guida pratica (fresca ma tosta)
- InVece Team
- 13 set
- Tempo di lettura: 4 min
Hai finito il manoscritto, il cuore rulla in cassa dritta, apri Gmail e—fermo. Prima di sparare allegati a caso, serve metodo: capire chi può leggere davvero, cosa vuole vedere una redazione e come blindare i dettagli che ti evitano figuracce (ISBN, diritti, deposito legale). Il mercato non è un deserto: nel 2024 il trade ha chiuso a –0,9% a valore e il 2025 è partito ancora in flessione. Traduzione: le case editrici filtrano. Serve una proposta che lavora, non un desiderio in caps lock.
Come proporre un libro non è “spedisco e incrocio le dita”: è architettura. Si comincia da una sinossi che regge, da pagine iniziali pulite e da un posizionamento onesto nel catalogo dell’editore. Poi arrivano le regole d’ingaggio: alcune redazioni accettano invii diretti (con email ufficiale), altre preferiscono agenti. E no, non tutti rispondono in due settimane.

Mappa del territorio: chi ascolta (sul serio)
Gli editori seri hanno una pagina contatti con istruzioni chiare per proposte e manoscritti. Esempi? Einaudi indica l’indirizzo ufficiale per l’invio; Mondadori esplicita l’email della segreteria letteraria per la narrativa. Seguire le regole di casa è il primo filtro di professionalità: formati, sinossi, bio breve, contatti.
Se punti alla via agente letterario, orientati con elenchi affidabili (non forum a caso): New Italian Books mantiene una pagina aggiornata con agenzie attive (Oblique, Otago, Pastrengo, Eulama, ecc.). Ogni agenzia ha finestre e modalità proprie (dal “periodo di lettura” alla scheda a pagamento): leggile prima, evita invii seriali.
Documenti che una redazione vuole vedere (e perché)
Sinossi 1–2 pagine: trama chiara, conflitto, arco del protagonista, finale incluso (no cliffhanger).
Estratto: spesso primi 30–50 cartelle o intero se richiesto; file leggibile, impaginazione pulita.
Bio breve: 5–7 righe utili (precedenti pubblicazioni, premi credibili, competenze).
Pitch in 2–3 righe: promessa narrativa + comparabili sensati del loro catalogo (non Netflix random).
Contatti in testata del manoscritto: se piace, devono poterti chiamare.
Molti editori esplicitano indirizzi e formati nelle pagine ufficiali; rispettarli non ti pubblica da solo, ma disinnesca i “no” stupidi.
Diritti & adempimenti: cosa sistemare prima dell’invio
Deposito legale: è un obbligo dopo la pubblicazione (tocca a editore o responsabile), non c’entra con la proposta del manoscritto. Saperlo evita miti.
Diritto d’autore: in Italia nasce con la creazione dell’opera; non serve registrare nulla per “avere il copyright”. Il Deposito Opere Inedite SIAE è solo una prova d’esistenza alla data, non una tutela economica. Utile se vuoi una data certa, non obbligatorio.
ISBN: serve quando pubblichi, non per proporre; in Italia lo gestisce l’Agenzia ISBN (AIE). Se autopubblichi o fondi un micro–marchio, puoi aderire e richiederlo.
Come proporre un libro: cosa deve esserci nella tua email
Oggetto chiaro (“Proposta narrativa – titolo – genere – per [collana se pertinente]”), 10 righe di messaggio non autocelebrative, allegati nei formati richiesti. Zero zip, zero link WeTransfer che scadono, zero immagini del testo. Ricorda: l’editor non è il tuo beta reader. Se la casa editrice chiede solo sinossi o solo estratto, obbedisci.

Quanto conta il timing (e il catalogo)
Leggi le linee editoriali e i piani collana: alcuni editori aprono finestre per generi specifici, altri smaltiscono proposte in code lunghe. Il mercato 2024–25 è “selettivo”: romanzi e saggi competono in uno scaffale che arretra leggermente—un motivo in più per mostrare perché quel libro è desiderabile ora (target, bisogno, tono).
Agente o invio diretto? Pro & contro (senza romanticismi)
Agente: filtra, posiziona, negozia il contratto; molte redazioni preferiscono proposte via rappresentanza perché arrivano già selezionate. Invio diretto: più aperto, ma dispersivo; conviene se colpisci la casa giusta con un testo già lavorato. In entrambi i casi, il professionismo è l’unico acceleratore.
Come proporre un libro a una casa editrice senza farsi male? Parti da tre fondamenta: testo finito e revisionato, sinossi onesta, target editoriale identificato. Poi scegli la rotta: invio diretto seguendo i contatti ufficiali (Einaudi, Mondadori hanno email dedicate) oppure via agente con linee di lettura pubbliche (es. Eulama). Infine, pazienza: le code esistono, i no pure; tu lavora sulla prossima stesura.
Errori che fanno perdere mesi (e come evitarli)
Invii a tappeto: dimostrano che non hai letto il catalogo. Personalizza.
Sinossi–trailer: serve la storia intera (finale incluso), non il teaser.
File illeggibili: impaginazione caotica, niente contatti in testata.
Fraintendere il deposito: SIAE ≠ “registrazione del copyright” (non esiste); è prova di data.
Adempimenti confusi: ISBN e deposito legale riguardano la pubblicazione, non l’invio.
Come proporre un libro: checklist flash
Email con oggetto chiaro, sinossi 1–2 pp., estratto o intero come richiesto.
Pitch 2–3 righe + comparabili dal loro catalogo.
Bio 5–7 righe, contatti sul manoscritto.
Se usi un agente, rispetta finestre e formati.
Tieni a portata di mano: prova d’esistenza (se vuoi), ma non confonderla con “registrazione”.
E dopo l’invio? Cosa succede davvero
Se interessa, la redazione ti chiede il testo completo o inoltra all’editor di collana. Da lì, se arriva un sì, si apre il contratto di edizione (diritti, territori, anticipo, rendiconti). Non bruciare i ponti ripetendo mail ogni tre giorni: molte case editrici dichiarano tempi di valutazione lunghi e una risposta solo in caso di interesse. Segui le indicazioni delle loro pagine ufficiali; per la narrativa generalista, gli indirizzi esistono e sono pubblici.

Conclusione (onesta ma incoraggiante)
Proporre un libro non è un salto nel buio: è un percorso con cartelli stradali chiari. Se tu porti qualità leggibile e professionalità, il sistema—lento, selettivo, a volte spietato—ti prende sul serio. Se porti link scaduti e sinossi fumosa, nemmeno gli asterischi in oggetto ti salvano. Cura la pagina, scegli il canale giusto, impara dal silenzio e rientra con una versione migliore. Il resto è perseveranza con metodo.
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