Storie aziendali da raccontare: errori da evitare, esempi da copiare
- Alice Bergamin
- 24 set
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 25 set
Le storie aziendali da raccontare sono pressoché infinite: se consideriamo che soltanto nel 2022 l'Istat ha dichiarato la presenza in Italia di ben 4 milioni e 580 mila imprese e se a tale numero sommiamo le realtà imprenditoriali esistenti nel passato, arriviamo a numeri da capogiro.

Giornalisti, scrittori, romanzieri, ghostwriter hanno da lungo tempo manifestato molto interesse verso questa branca della letteratura: c'è chi ha preferito fare dello storytelling sulla vita di imprenditori noti - solo la Feltrinelli propone ben 1423 titoli inerenti le storie di uomini che hanno fondato aziende di successo - chi ha amato analizzare i modus operandi innovativi di imprenditori che hanno lasciato un segno nell'economia italiana (è il caso ad esempio di Olivetti) e chi, come nel caso di Decio Giulio Riccardo Carugati con Brionvega, fa parlare direttamente i prodotti, perché rappresentativi di un periodo storico ben definito.
Una nicchia particolare riguarda quegli autori che, calvacando l'onda mediatica causata da un fallimento di un imprenditore noto o di gesta finanziarie sui generis che preoccupano il mercato, propongono titoli che analizzano i fatti in questione, infarcendoli di scoop e svelando retroscena inediti: è il caso de Il vaso di Pandoro di Selvaggia Lucarelli, che analizza le cause che hanno portato la fashion blogger e imprenditrice Chiara Ferragni nell'occhio del ciclone mediatico e al quasi fallimento economico e personale.
Le storie aziendali di Tommaso Ebhardt: dall'ossessione per Sergio Marchionne al racconto della vita di Miuccia Prada
Per Tommaso Ebhardt raccontare la storia imprenditoriale di successo di Sergio Marchionne non ha rappresentato un semplice lavoro di scrittura e storytelling, ma un tirare le fila di una quasi ossessione lunga ben dieci anni: nella veste di direttore della redazione Bloomberg News di Milano ha infatti seguito dovunque nel mondo quel direttore d'azienda italiano emigrato con la famiglia in Canada all'età di 14 anni, che ha preso in mano le redini della Fiat e, grazie alla partnership con Chrysler Corporation, l'ha rinnovata profondamente e resa nuovamente vincente nel mercato. Ne è nato un libro nel 2020, poi aggiornato a 5 anni dalla morte dell'imprenditore, in cui propone un'analisi accurata sulle attività di Marchionne, mettendo in evidenza aspetti non solo tecnici, finanziari e organizzativi, ma anche la sua visione manageriale e le sue personali riflessioni sulla leadership. Un racconto imprenditoriale quindi basato su anni di studio, di dialoghi con l'imprenditore stesso, di analisi accurata, di raccolta di dati e informazioni.

Altrettanta perizia, anche se non alimentata dall'ossessione, verrà riposta negli altri due bestseller scritti in seguito: la storia di successo di Leonardo Del Vecchio, imprenditore di Luxottica e la vita imprenditoriale della stilista e imprenditrice Miuccia Prada.
La formula del successo dei suoi libri consiste in un'ottima abilità di storytelling di Ebhardt, supportata da una sua altrettanto eccellente raccolta di informazioni, sia private, che economiche, che imprenditoriali dei protagonisti dei suoi libri.
Romanzare le storie aziendali: Stefano Massini, Qualcosa sui Lehman
Cosa succede quando uno scrittore decide di raccontare la storia di un'impresa talmente importante e di successo da aver influito nelle scelte economiche fondamentali di un paese? È il caso Stefano Massini e del suo racconto sulla famiglia Lehman, che inizia con lo sbarco in America di due fratelli, Emanuel e Mayer, provenienti da un piccolo paesino tedesco e arriva fino alla bolla speculativa degli anni duemila, passando attraverso un piccolo negozio di stoffe, il commercio del cotone degli schiavi, dello zucchero, del caffè, il potere del carbone per le ferrovie, lo sviluppo dell'industria aeronautica e, ovviamente, le attività bancarie.

L'arte dello storytelling è sapientemente utilizzata dall'autore, tanto da riuscire a tenere incollato il lettore per oltre 800 pagine. Inoltre, pur essendo romanzata la storia imprenditoriale della famiglia Lehman, non si ha mai la sensazione che i fatti storici siano stati distorti per necessità narrative, ma che siano riportati con fedeltà e precisione.
Dal libro ne sono stati tratti, con pari successo, la pièce teatrale Lehman Trilogy, vincitrice come migliore opera teatrale ai Tony Awards e una serie televisiva dal titolo Lehman, trasmessa su RaiPlay.
Storie aziendali di successo: gli errori da non commettere
Nel momento in cui un autore, ispirato dai successi delle storie imprenditoriali descritte da Ebhardt e Massini, decidesse di intraprendere la via dello storytelling di un'impresa storica, è bene che tenga a mente i seguenti suggerimenti:
raccolta di informazioni: è necessario conoscere la storia che si decide di raccontare più del lettore medio, in modo da fornirgli un arricchimento culturale
tipologia di informazioni: lo spettro di raccolta non si deve limitare alla mera storia aziendale, ma deve comprendere il contesto economico, politico e sociale in cui essa si trova, la storia della famiglia dell'imprenditore, i racconti dei collaboratori, lo sviluppo tecnologico
punti di vista: lo sguardo autoriale deve comprendere una gamma di pareri e opinioni provenienti da persone appartenenti a contesti differenti - famigliari, collaboratori, concorrenti, stampa italiana ed estera, etc - per offrire una panoramica completa al lettore
curiosità: la lettura deve essere stimolante e arricchita con particolari curiosi e informazioni inedite, che arricchiscano la conoscenza del lettore sulla storia imprenditoriale
storytelling: specialmente quando la storia aziendale manca di forte appeal - perché non facente parte di un settore che incuriosisce come ad esempio la moda o la tecnologia, oppure perché l'azienda ha l'attività produttiva in luoghi sperduti, oppure perché l'attenzione è più sull'attività produttiva che sull'imprenditore - allora è necessario che il modo di raccontare riesca a fare presa e sia molto coinvolgente, in modo che il lettore non abbandoni la lettura del libro dopo poche pagine
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