Perché esistono biografie che vendono e altre che fanno flop?
- Alice Bergamin

- 14 nov
- Tempo di lettura: 5 min
Quando un manager o un SEO chiede ad un ghostwriter di scrivere la propria biografia, spesso, in modo sotteso, c'è anche la pretesa che questa sia valida e che riscuota molto successo tra il pubblico. Questo bisogno è quanto più vero tanto più il libro si inserisce in una strategia di marketing già ben formulata: è stato scelto di farsi scrivere una biografia, perché si vogliono ottenere certi risultati - riconoscibilità rispetto alla concorrenza, acquisizione di autorevolezza presso il proprio pubblico, allargamento della quota di mercato, maggiore notorietà della persona - e, perciò, ci si aspetta che il ghostwriter di turno abbia le competenze e le capacità di arrivare a quanto prestabilito.
Il problema del flop nasce dal fatto che troppo spesso le biografie su personaggi famosi dell'imprenditoria vengono scritte utilizzando un percorso assai stereotipato, che calca su cliché triti e ritriti, che rendono il più delle volte la lettura noiosa, disequilibrata e che non spiana la via verso il successo.
La regola delle tre dimensioni suggerisce invece delle direttive, semplici ma efficaci, per far sì che la scrittura dia vita a delle biografie che vendono e coadiuvino al raggiungimento dei risultati di marketing sperati.
La regola delle tre dimensioni: aiuti concreti per il ghostwriter che vuole scrivere biografie che vendono

Quando un ghostwriter è alle prese con la scrittura della biografia di un personaggio famoso o meno dell'imprenditoria, si trova di fronte allo scoglio di cercare di differenziarsi rispetto alla maggior parte dei testi concorrenti presenti nel mercato, che seguono di media questo percorso di narrazione: racconto della storia aziendale, l'innovazione apportata dal titolare, la crescita e l'arrivo al successo, le prospettive future; termini come leader del mercato, formazione continua e a 360° e know how vengono ripetuti assai volentieri.
Il motivo per cui questo iter viene così spesso proposto è fondamentalmente perché è quanto viene richiesto dal mercato: quando tra gli scaffali di una libreria un utente sceglie di acquistare una biografia di un CEO, è perché si aspetta di leggere come tale manager sia diventato importante e, magari, ottenere qualche illuminazione per fare altrettanto e quindi è già propenso a leggere una storia similare alle tante biografie che si vedono commercializzate.
Variare questo copione non è perciò facile, ma la semplice regola delle tre dimensioni può aiutare il ghostwriter a differenziarsi e tenere il lettore con gli occhi incollati alle pagine del libro.
Perché proprio tre dimensioni? Il motivo è nell'adagio latino omnia trium perfecta, ossia tutto ciò che arriva al tre è perfetto: molte ricerche hanno dimostrato che la ripetizione del numero tre non solo procura una sensazione di soddisfazione nel lettore, ma che le informazioni presentate secondo questo schema sono meglio assorbite e conservate.
Imparare a scrivere biografie che vendono: la trama

Ogni libro di narrativa che si rispetti è in modo generico caratterizzato da tre momenti fondamentali: l'inizio, la metà e la fine (definite anche come impostazione, confronto e risoluzione). A prima vista sembra una demarcazione ovvia, sulla quale si può soprassedere, ma non lo è quando si parla di biografie di personaggi famosi.
Spesso, infatti, come detto sopra, i libri sulla vita dei manager prevedono il racconto della storia aziendale, le innovazioni apportate dal titolare, la crescita e l'arrivo al successo, le prospettive future; a primo acchito sembra seguano la regola del tre, ma così non è, perché in realtà sono tre momenti ben distinti, non concatenati e formati a trama.
La storia aziendale serve per far entrare il lettore nell'ambiente imprenditoriale e per fargli conoscere tutte le persone che hanno avuto un ruolo importante, dai fondatori al giorno d'oggi; quando nella seconda parte si procede ad elencare le innovazioni e l'arrivo alla vetta del successo, si propongono dei flashback rispetto a quanto già raccontato, riprendendo nomi già presentati e temi già accennati; infine, le prospettive verso il futuro lasciano spiragli aperti.
Questa struttura non fa incollare gli occhi del lettore alle pagine, che viene invece sballottato da un tempo ad un altro, in tanti argomenti diversi, talora poco legati tra loro.
Se invece fosse scelta la regola del tre, potrebbe essere creato un climax che avvince, lasciando solo alla fine la rivelazione del segreto del successo. Si tratta perciò di narrativizzare le vicende imprenditoriali, senza che vengano perse tutte quelle nozioni e quegli spunti per la propria crescita che il lettore si aspetta di leggere.
Imparare a scrivere biografie che vendono: le descrizioni

La caratterizzazione di un manager o di un CEO aziendale non è semplice: dal momento che la biografia che viene chiesta a un ghostwriter fa parte di un piano di marketing, l'obiettivo non è quello di far parlare la fisicità del protagonista, ma i suoi fatti, le mosse vincenti, l'astuzia manageriale, le capacità organizzative.
La regola dei tre viene in aiuto su questo: essa stabilisce che una buona descrizione può essere limitata a tre aggettivi, non sinonimi tra loro:
fu un'iniziativa che richiese sangue, sudore e lacrime: è un modo avvincente per descrivere una strategia messa in atto dal manager che comunemente verrebbe definita solo difficile
il fondatore era conosciuto per la sua mente eversiva, la parlata simpatica, le macchine sportive: una caratterizzazione in tre step che accende la fantasia di chi legge e non necessita di ulteriori spiegazioni
nella sala di produzione non c'erano finestre e i granelli di polvere s'attaccavano su indumenti, capelli e occhi, mentre i macchinari stridevano ad ogni compressione: si può sentire la mancanza di respiro che possono aver provato i lavoratori e quali possono essere stati i loro sentimenti a riguardo.
Utilizzando questa regola perciò non viene scalfita la missione primaria dettata dal reparto marketing e nel contempo persone, oggetti e stanze acquisiscono una personalizzazione tale da incuriosire il lettore e non fargli abbandonare la lettura.
Imparare a scrivere biografie che vendono: i personaggi

Verrebbe spontaneo pensare che nella biografia di un CEO il protagonista sia soltanto l'imprenditore, con gli altri personaggi che fanno solo da corollario e vengono nominati solo per qualche funzione specifica. Ed è così infatti che succede per la maggior parte dei libri del settore.
In questa maniera, però, il testo perde di mordente:
il successo non è mai solitario: anche se l'idea primordiale può averla avuta solo una persona, per raggiungere il risultato finale e arrivare al successo sicuramente sono intervenute persone di spessore, che non è giusto non citare adeguatamente, pena la non piena comprensione della scalata verso il successo da parte del lettore
il punto di vista di altre persone può servire per chiarire tutti gli aspetti su un problema o questione, mettendo in luce particolari altrimenti non visibili
è importante raccontare le persone che hanno influito nella vita dell'imprenditore, anche se non riguardano prettamente il campo lavorativo, perché approfondiscono il suo background e offrono spunti sulla sua personalità
gli altri personaggi alimentano la storia, la arricchiscono e possono essere spunto per piccoli racconti sfiziosi e interessanti.
La regola dei tre consiglia una triade di personaggi, perché rappresentano la perfezione: meno sarebbero insufficienti e di più potrebbero creaare confusione.





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